LA "MIA" PAROLA DI SPERANZA DEL GIORNO

«Non è qui. E' risorto!»

martedì 17 maggio 2011

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Me ne importa!


Su una parete della nostra scuola 
c’è scritto grande 
"I CARE". 
È il motto intraducibile 
dei giovani americani migliori: 
"me ne importa, mi sta a cuore". 
È il contrario esatto del motto fascista 
"me ne frego". 

(Don Lorenzo Milani - Lettera ai giudici)

lunedì 16 maggio 2011

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Signore Ti lodo e Ti ringrazio


Signore,
Ti lodo e Ti ringrazio
per il coraggio e l'animo che mi mandi
dalle mani di chi vive con me.


Per l'accettare la mia missione di vivere,
così come vivo,
che giorno dopo giorno
m'insegni col Vangelo
degli amici e compagni della Croce.


Ti lodo
con gli occhi che ancora posseggo,
che mi fanno vedere 
la piccola goccia di rugiada che sono
e che riflette il cielo e lo possiede.


Ti lodo
con il mio ascoltare e con le labbra,
con la capacità di intendere
che ancora posseggo.


Con la vita, infine,
che è l'unica responsabile
del mio sentirTi attraverso l'Amore.


L'infinito e il cielo
racchiusi nello scrigno della vita,
dentro una goccia di rugiada.


(Lino Villachà)

giovedì 12 maggio 2011

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Punto più alto della gioia? "Essere in Cristo"


S. Paolo è un grande esperto della gioia al punto da essere chiamato il "teologo della gioia", e non solo per la quantità dei riferimenti, ma per la sua dottrina della grazia e della giustificazione "in Cristo", grazia che giunge all'uomo in forza del suo "essere in Cristo". A un certo punto e sempre più nella vita di Paolo la gioia, come la libertà, gli appare come profondamente ed esclusivamente legata a questa grazia, quella del suo "essere in Cristo".


Per Paolo, più precisamente, il cristianesimo è "una religione della gioia nella misura in cui è la religione della grazia", della grazia che viene dal Signore Gesù, dalla sua morte e risurrezione.

Per questo Paolo invita i cristiani a "rallegrarsi nel Signore" (Fil 3,1; 4,4.10), poichè lui è la fonte della vera gioia, quella definitiva e stabile che ha sconfitto la morte. In Filippesi 4,4-7 c'è una sorta di "breve storia della gioia", che è esattamente parte della storia del rapporto che il credente vive con Cristo, "storia di un'esperienza profonda che l'uomo fa del suo Dio in Cristo".

mercoledì 11 maggio 2011

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Vibrare di dolore e di fede


Non vedremo sbocciare dei santi 
finché non ci saremo 
costruiti dei giovani 
che vibrino di dolore e di fede 
pensando all’ingiustizia sociale


da "Esperienze pastorali"

(don Lorenzo Milani)

martedì 10 maggio 2011

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Paura della verità

Abbiamo paura della verità, e questa paura è, in definitiva, la nostra paura dinanzi a Dio. Dio è la verità e noi abbiamo paura di lui: abbiamo paura che d'un tratto ci ponga nella luce della verità e smascheri tutta la nostra menzogna. E poiché l'uomo è scaltro e lo sa bene, ecco che si avvolge sempre più nella menzogna e nell'apparenza. Non vuole vedere la verità, non vuole morire. Per questo deve ingegnarsi a mentire, in maniera più raffinata, più profonda, più meditata; anzi, deve spingersi a tal punto a coinvolgersi  talmente nella menzogna, da non sapere più neppure se sta mentendo, e finisce per convincersi che la sua menzogna è verità.

(Dietrich Bonhoeffer)

domenica 8 maggio 2011

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Morte che salva

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(clicca qui per andare al sito Gioba.it da cui proviene la vignetta)

sabato 7 maggio 2011

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Chi crede in chi?


Tu non credi? 


Non preoccuparti: 
è Dio che crede in te 

(Padre Pio)

giovedì 5 maggio 2011

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Il senso della Risurrezione di Cristo (Benedetto XVI)

Cari fratelli e sorelle,
in questi primi giorni del Tempo Pasquale, che si prolunga fino a Pentecoste, siamo ancora ricolmi della freschezza e della gioia nuova che le celebrazioni liturgiche hanno portato nei nostri cuori. Pertanto, oggi vorrei riflettere con voi brevemente sulla Pasqua, cuore del mistero cristiano. Tutto, infatti, prende avvio da qui: Cristo risorto dai morti è il fondamento della nostra fede. Dalla Pasqua si irradia, come da un centro luminoso, incandescente, tutta la liturgia della Chiesa, traendo da essa contenuto e significato. La celebrazione liturgica della morte e risurrezione di Cristo non è una semplice commemorazione di questo evento, ma è la sua attualizzazione nel mistero, per la vita di ogni cristiano e di ogni comunità ecclesiale, per la nostra vita. Infatti, la fede nel Cristo risorto trasforma l’esistenza, operando in noi una continua risurrezione, come scriveva san Paolo ai primi credenti: «Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità» (Ef 5, 8-9).

mercoledì 4 maggio 2011

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Riscopriamo il valore...


Riprendete con fiducia tra le mani
 la corona del Rosario,
riscoprendola alla luce della Scrittura,
in armonia con la Liturgia,
nel contesto della vita quotidiana.

(Beato Giovanni Paolo II)

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Vi segnalo una lettura interessante:

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domenica 1 maggio 2011

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Beato Giovanni Paolo II


NON ABBIATE PAURA!

Aprite, anzi, 

SPALANCATE 
LE PORTE A CRISTO!