Lettera ai 30enni e 40enni della Diocesi di Torino
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I salmi
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Ecco da dove arriva "Shalla-là"
Shalla-là è il nome che uso come Giullare di Dio...:o)
Chiedi il dono della Sapienza! Ti aiuterà a leggere la tua vita sotto la giusta Luce
Dio dei Padri, Signore misericordioso, Spirito di verità! Io, povera creatura, prostrata dinanzi alla tua divina Maestà, sono consapevole di trovarmi in estremo bisogno della tua divina Sapienza, che ho perduto con i miei peccati. Fiducioso che manterrai fedelmente la promessa di dare la Sapienza a quanti te la domanderanno, senza esitare, te la chiedo oggi con viva insistenza e profonda umiltà. Manda a noi, Signore, questa Sapienza, che è sempre presente dinanzi al tuo trono e racchiude tutti i tuoi beni. Essa sostenga la nostra debolezza, illumini le nostre menti, infiammi i nostri cuori, ci insegni a parlare ed agire, a lavorare e soffrire con te. Diriga i nostri passi e colmi le nostre anime delle virtù di Gesù Cristo e dei doni dello Spirito Santo. Padre misericordioso, Dio di ogni consolazione! Per la bontà materna di Maria, per il sangue prezioso del tuo diletto Figlio, per il tuo immenso desiderio di comunicare i tuoi beni alle creature, ti chiediamo il tesoro infinito della tua Sapienza. Ascolta ed esaudisci questa mia preghiera. Amen.
Spontaneamente pensiamo che la santità va ricercata nella direzione opposta al peccato e contiamo su Dio perché il suo amore ci liberi dalla debolezza e dal male e ci permetta così di raggiungere la santità. Ma non è così che Dio agisce con noi: la santità non si trova all'opposto bensì al cuore stesso della tentazione, non ci aspetta al di là della nostra debolezza ma al suo interno. Sfuggire alla debolezza significherebbe sfuggire alla potenza di Dio che è all'opera solo in essa. Dobbiamo dunque imparare a dimorare nella nostra debolezza, ma armati di una fede profonda, accettare di essere esposti alla nostra debolezza e nello stesso tempo abbandonati alla misericordia di Dio. Solo nella nostra debolezza siamo vulnerabili all'amore di Dio e alla sua potenza. Dimorare nella tentazione e nella debolezza: ecco l'unica via per entrare in contatto con la grazia e per diventare un miracolo della misericordia di Dio.
Infatti se tu vorrai nasconderle perché ti vergogni, il medico non le curerà. Le nasconda il medico e le curi: le copre infatti con un impiastro. Sotto la copertura del medico la ferita guarisce, sotto la copertura del ferito la ferita resta celata.
O Gesù, considero quest’anno nuovo come una pagina bianca che il Padre tuo mi presenta e su cui egli scriverà giorno per giorno ciò che ha disposto nel suo divino beneplacito; ma fin d’ora sull’alto della pagina io scrivo con totale fiducia: “fà di me quello che vuoi“. E al fondo della pagina pongo già il mio Amen, cosi sia, a tutte le disposizioni della tua divina volontà. Si, o Signore, si a tutte le gioie, a tutti i dolori, a tutte le grazie, a tutte le fatiche che mi hai preparato e che mi andrai svelando giorno per giorno. Fà che il mio Amen sia l’Amen Pasquale, sempre seguito dall’Alleluia, pronunciato cioè con tutto il cuore, nella gioia di una completa donazione. Donami il tuo amore e la tua grazia e sarò ricca abbastanza.
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