LA "MIA" PAROLA DI SPERANZA DEL GIORNO

«Non è qui. E' risorto!»

lunedì 7 giugno 2010

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...l'ufficio stampa del Consiglio comunale di Torino scrive:

Questa mattina è stata intitolata a Don Franco Delpiano la piazza che si trova alla confluenza fra i corsi Lione, Mediterraneo e Rosselli. Alla cerimonia erano presenti il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo, l’assessore ai Servizi civici Giovanni Maria Ferraris, il consigliere comunale Stefano Lo Russo, il presidente della Circoscrizione 3 Michele Paolino, il responsabile e fondatore dell’associazione OASI - Operazione Mato Grosso don Aldo Rabino, don Stefano Colombo in rappresentanza della congregazione dei Salesiani, il fratello e le sorelle di don Franco Delpiano: Beppe, Anna e Marilea.


Don Franco Delpiano è stato un uomo che ha speso la sua vita per i giovani, i poveri e i malati”, hanno ricordato in tutti gli interventi le autorità e gli amici che si sono succeduti sul palco per ricordarne la figura e le opere.

La malattia - ha sottolineato Castronovo - gli ha impedito di vedere i frutti del suo lavoro, ma Don Franco oggi sarebbe certamente felice nel sapere che sono stati completati i tanti progetti che sognava di realizzare. Vogliamo affidare alla città, e in particolare ai giovani - ha concluso il presidente del Consiglio comunale - ciò che don Franco rappresenta: un modello di generosità solidale e concreta fatta di piccoli gesti, grandi impegni e instancabile determinazione”.

Credo che la scelta di intitolare una piazza a don Delpiano sia particolarmente significativa nell’anno in cui si festeggiano i 150 anni della fondazione della congregazione dei Salesiani - ha commentato Lo Russo - il doveroso omaggio della città ad uno dei suoi missionari più coraggiosi, testimone di fedeltà ai valori di impegno nella società”. 

Per Michele Paolino: “Un momento importante per il quartiere, perché con l’ingresso di Delpiano nel pantheon ideale della nostra comunità, questa piazza diventa luogo di socializzazione e delle famiglie”. 

Lui era un lavoratore - ha sottolineato don Rabino - mi sembra di poterlo sentire anche adesso. Direbbe: ‘Datevi da fare, i poveri del mondo sono ancora molti’. Era mosso dalla speranza per un mondo migliore e ha dato ‘luce’ a giovani, ammalati, poveri. Altri devono prendere oggi il suo posto per continuare la sua missione”.

Siamo contenti di questo riconoscimento pubblico - ha dichiarato il fratello Beppe, intervenendo a nome della famiglia - perché la scelta di abbinare il nome di mio fratello ‘Cesco’, come lo chiamavamo in famiglia, ad uno spazio pubblico, è una scelta pertinente e consona. Francesco non avrebbe potuto fare a meno della dimensione sociale che ha vissuto come uomo, come sacerdote, come architetto e come volontario. Don Franco - ha ricordato ancora il fratello - era profondamente convinto che nell’incontro con l’altro, fuori dalle convenzioni sociali, dalle condizioni economiche e da paradigmi di etnia e provenienza, risiedesse la più intensa fonte di benessere individuale e collettiva”.

Franco Delpiano, sacerdote salesiano e architetto, è stato tra i fondatori dell’associazione ‘Operazione Mato Grosso’ a Torino. Ha cominciato il suo impegno all’oratorio della Crocetta e all’Ospedale Infantile Regina Margherita. E’ stato poi volontario in Brasile nei primi anni settanta, dove ha contribuito alla ricostruzione dell'Ospedale São Julião, nello stato di Campo Grande.
(ML) - Ufficio stampa Consiglio comunale 

Torino, 5 Giugno 2010

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